Il piccolo Ruggero ha poco più di due settimane di vita. Passano poche ore dall’ultima poppata, che ha bisogno di mangiare di nuovo. Così mamma Valentina, al ristorante, gli offre il seno, e papà scatta una foto. L’immagine viene pubblicata su Instagram, con il commento «Giuseppino (è il nomignolo che gli ha dato la sorella più grande) fa già vita mondana… Tanto la pappa per lui è sempre pronta», sul profilo di mamma Valentina Piccini, blogger, founder di «Mamme a spillo». E si scatena il putiferio.
Tantissimi utenti (ma soprattutto donne) la accusano di essere una provocatrice, una che ostenta. «Io ho allattato mia figlia fino a 10 mesi – scrive una - ma non mi sono MAI trovata a doverla allattare in pubblico. E comunque ci si può appartare e tenere questo momento di tenerezza nella propria sfera di intimità. Perché hai dei problemi seri se hai bisogno di spiattellare i tuoi fatti intimi in faccia ad estranei».
«La mia foto – dice Valentina – è stata visualizzata su Facebook un milione e 200 mila volte -: è incredibile, se si pensa che è solo l’immagine di una mamma che allatta un neonato. Pensare che io non sono una paladina dell’allattamento al seno: ho sempre allattato le mie figlie (ne ho avute tre prima di Ruggero) per alcuni mesi, ma con fatica. Avevo anche chiesto al ginecologo come fare, se avessi voluto evitare l’allattamento al seno, ma lui mi ha spronato a farlo per il bene del piccolo».
Così, quella sera al ristorante, quando il suo bimbo aveva fame, lo ha allattato al seno. «Come è sempre stato fatto, dalle nostre madri, senza che a nessuno venisse in mente che ci fosse qualcosa di strano. Eppure oggi nutrire un neonato affamato non sembra così prioritario, se fra i commenti che ho ricevuto c’erano quelli di persone che mi dicevano che “mangiare vicino a un neonato fa schifo” o che “i ristoratori dovrebbero poter buttare fuori una mamma che allatta”. Tante mi spiegavano che avrei dovuto coprirmi, non mostrare il seno, ma la foto dimostra quanto si vedeva del mio seno».
Valentina è convinta che, comunque, anche se avesse allattato il piccolo con il biberon, sarebbe stata presa di mira: «Avrebbero criticato lo stesso, dicendo che l’allattamento artificiale non fa bene al bambino e accusando l’egoismo della mamma».
La critica che ha fatto più male? «Sono una blogger da qualche anno e cerco sempre di trasmettere il messaggio che dopo essere diventate mamme non ci si deve rinchiudere in casa: si rischia di cadere in depressione, non fa bene nemmeno al bambino. Eppure tanti mi hanno detto che, con quattro figli, dovrei evitare di uscire. O, anche, non fare il lavoro che faccio, e per cui spesso devo spostarmi. Con il mio lavoro, insieme a mio marito, mantengo la mia famiglia. Ecco, queste critiche mi sono sembrate davvero insopportabili».
Valentina continuerà ad allattare il pubblico, anche se «ieri, ad esempio, ero in un locale, e prima di farlo mi sono guardata attorno e ho cercato di incrociare lo sguardo della titolare. Lei mi ha sorriso e mi ha detto: “Vai, tranquilla”. Continuerò a nutrire il mio piccolo anche fuori casa, ma di certo lo farò con meno naturalezza».