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Città più smart d'Italia: Milano, Bologna, Venezia sul podio. Roma si allontana

Citylife, Milano (foto: Daniel Libeskind Studio/Wikimedia CC BY-SA 4.0)
Citylife, Milano (foto: Daniel Libeskind Studio/Wikimedia CC BY-SA 4.0) 
I risultati della classifica "iCity rate 2016" a seguito dell'indagine Fpa: sotto la lente 106 Comuni capoluogo valutati sulla base di 105 indicatori statistici. Sondrio in testa per la sostenibilità, Trento per la gestione dei rifiuti. Crescono Brescia, Rovigo e Lodi. Sorpresa Matera: ha una vera anima "green"
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ROMA - Va bene per le città essere intelligenti o smart, se si preferisce, là dove l'innovazione tecnologica, le start up, la ricerca, le reti fanno la differenza, preparando il terreno sociale al nuovo millennio e alla rivoluzione industriale, quella 4.0. Ma forse non basta. Così quest'anno, dopo quattro edizioni della Smart City Exihibition, oltre al digitale (in tutte le sue declinazioni, quello che in fondo era il core business della manifestazione), si sono aggiunti nuovi indici che misurano la capacità delle città di accogliere e saper gestire anche flussi migratori, cervelli e talenti, generare imprese innovative, mettere a sistema luoghi di condivisione, di strumenti e conoscenze, attrarre finanziamenti, agevolare l'uso di spazi pubblici. Con l'obiettivo, sempre, di essere più vivibili e sostenibili.

L'altra novità è il rafforzamento degli indici che misurano sicurezza e legalità. E i risultati nella classifica di chi sale e scende i risultati si vedono. Città che erano ai vertici per alcune caratteristiche arretrano, e il Sud, nonostante il grande divario con il Nord, scopre alcune eccellenze. ''Per usare una metafora - spiega Gianni Dominici, direttore generale del Forum della Pubblica amministrazione, che ha curato il rapporto - abbiamo alzato l'asticella spostando in alto gli obiettivi con i quali le città si devono confrontare. E così facendo abbiamo avuto alcune sorprese''.
Il dualismo Roma-Milano. Se la capitale economica rimane ben salda al primo posto della classifica, per molti indicatori, Roma rimane bloccata al 21° posto e la forbice si allarga, su indici che misurano economia, living, mobilità, governance. Su un punto il dualismo scompare, la capacità della città di inclusione, la qualità dell'accoglienza e l'accessibilità scolastica. Milano però scende per qualità dell'ambiente e per legalità (criminalità e corruzione), che la spingono in fondo alla classifica delle città del Nord.

I governi della città. Bologna è la città che da un punto di vista smart è governata al meglio, che eccelle per partecipazione, open data, nuovi strumenti di programmazione e capacità gestionale. Cos'è che ha fatto di Bologna un'eccellenza? ''E' stata capace di coinvolgere i cittadini nel governo della città, là dove l'amministrazione non arriva - spiega Dominici - tanto che ha varato un regolamento per la gestione dei beni comuni''. Sale poi Venezia, di due punti rispetto al 2015, mentre scende Firenze, anche se il capoluogo toscano è primo nella dimensione dell'accoglienza, dove supera Milano e Torino. Dopo le 4 città metropolitane arrivano al top della classifica Padova e Torino, che ha fatto passi da gigante, seguite da Parma, Trento, Modena e Ravenna.

Il Sud in movimento. Lontano dalle top ten, il divario col Nord delle città del Meridione si sta però riducendo. Il podio è di Cagliari, che sale di sei posizioni in indici non da poco, people, governance, qualità della vita e legalità. Scatti in avanti anche per Pescara, Bari, Matera che sale di ben 12 punti. E fa uno scatto in avanti Siracusa, che supera Palermo e Catania. Perché? Migliora la dispersione idrica, l'equilibrio occupazionale di genere (più donne al lavoro), l'accessibilità delle scuole e meno giornalisti e amministratori minacciati dalle mafie.

Metropoli che non fanno più da guida e città intermedie che trainano il territorio. Le grandi città dovrebbero guidare i processi di sviluppo del Paese, essere all'avanguardia rispetto agli altri territori, ma non sempre ciò accade. Milano, Bologna, Venezia, Firenze e Torino sono le uniche tra le 14 città metropolitane a guadagnarsi veramente l'appellativo. Roma non lo è, almeno non nei termini descritti e non lo è più nemmeno Genova. Una novità sono invece alcune città intermedie come Parma, Trento, Modena e Ravenna. ''Sono piccole città - racconta Dominici - capaci di funzionare come cinghia di trasmissione per tutto il territorio''.
L'economia. Sono le città del Nord est e del Nord ovest le più capaci di attrarre finanziamenti europei per ricerca e sviluppo, per imprese innovative e start up. Il Sud è sotto la media, il Centro si avvicina alla media nazionale. Il primato milanese è netto, per brevetti, per la nascita di Fablab, laboratori di artigianato digitale, maker space in Italia (7,9%). Un esempio? Lo smart City Lab milanese. Gli artigiani digitali scelgono Milano e la città investe su un nuovo modello di innovazione urbana. ''Milano - suggerisce Dominici - è cambiata molto, da città grigia com'era nella memoria storica, oggi è una metropoli piena di colori, i luoghi sono colorati''.
Al secondo posto c'è Roma, che cresce di un punto rispetto al 2015, grazie a due elementi, una maggiore disponibilità del credito e l'incidenza di laureati sul numero di occupati. Bene anche per la capacità di attrarre finanziamenti europei. Ma rimane Trieste e il territorio che la circonda, la "capitale" della ricerca, che genera nuove imprese e parchi scientifici. Primati significativi vanno a Pisa per concentrazione di R&S, cioè la presenza di soggetti dedicati alla ricerca rispetto al numero dei residenti. Ottimo l'incubatore di Firenze, che fornisce servizi, consulenze, formazione, infrastrutture tecnologiche e multimediali e accompagna alla creazione dell'impresa. Nato nel 2014, nel 2012 ha inaugurato uno spazio di coworking per ospitare studenti e potenziali imprenditori per un periodo di sei mesi.

Qualità della vita. Si vive meglio a Milano, Bologna e Parma, se si cercano buoni servizi di welfare e servizi smart. Bolzano e Firenze sono in crescita e al Sud emergono Pescara, Bari e Cagliari, ma sono molto più giù in classifica.

La sostenibilità. Scendendo lungo la penisola si scopre che l'Italia che si affaccia sull'Adriatico è più sostenibile di quella che guarda al Tirreno. Ma la città migliore per sostenibilità è ancora una volta Sondrio, sia per la qualità dell'aria che dell'acqua. Trento ha un'ottima gestione dei rifiuti. Crescono Brescia, Rovigo e Lodi, ma la sorpresa è Matera, che ha una vera anima "green".