previsioni

Come saranno gli smartphone nel 2018? Un bilancio e qualche suggerimento

di Luca Tremolada

(© Ianni Dimitrov)

2' di lettura

Ora che gli smartphone più costosi hanno superato la soglia psicologia dei mille euro (iPhone X costa 1189 euro). Ora che l'intelligenza artificiale sembra avere trovato una comoda palestra di addestramento nei telefonini più avanzati. Ora che insomma i dispositivi mobili sono diventati a tutti gli effetti protesi insostituibili delle nostro quotidiano, un dubbio ci viene. Si sta raschiando il fondo del barile del marketing più estremo o gli smartphone sono davvero a un passo dal diventare delle macchine intelligenti capaci di migliorare la nostra agenda quotidiana?

Per rispondere proviamo a ripercorrente di fondamentali di questi gadget.

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Quella dei telefonini è una industria che non dà tregua. Ogni anno è chiamata a rimettere mano al primo della classe aggiungendo cose, potenziando il potenziabile e suggerendo nuovi servizi e applicazioni. In passato, va detto, si è lavorato di fino. Per un paio di anni l’innovazione più interessante è stata la gamma di colori degli apparecchi. Nel 2017 qualcosa è cambiato. Il Samsung Galaxy S8 resta lo smartphone più bello da possedere. Scivola un po' ma con le sue curvette ai lati resta l’oggetto in circolazione più elegante. La promessa più consistente è però quella di iPhone X che attraverso il sui sistema di riconoscimento facciale è forse l’unico produttore a possedere davvero il potenziale per generare applicazioni davvero nuove. Huawei sembra la più avanzata nei chip disegnati per lavorare con le reti neurali. Mentre il Pixel 2 di Google è la vera rivelazione di quest’anno per l’uso davvero intelligente del machine learning applicato al comparto fotografico.

La vera novità del 2017 è proprio la capacità del telefono di riconoscere gli oggetti. In alcuni casi, se vuoi, non si limita a dirti che un vaso è uno vaso e un libro e un libro ma ti propone pure di acquistarli online. Quest’ultimo aspetto inquieta non poco sopratutto se siamo obbligati ad acquistare da un sola piattaforma di e-commerce. C’è chi sostiene che dobbiamo arrenderci all’evidenza che ad innovare in questo campo siano sempre i soliti. Chi è grosso (finanziariamente) e chi ha i dati. La differenza rispetto al passato è che le cose migliori arriveranno da chi i dati non solo li possiede ma ha la potenza per poterli elaborare. La corsa all’Ai non è ancora iniziata.

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