Presentata a Firenze la Guida Ristoranti d’Italia 2017 dell’Espresso, che ogni anno premia gli chef e i ristoranti da tenere d’occhio lungo la penisola, dai giovani promettenti a chi offre il miglior servizio.
Nessuna stella assegnata, l’Espresso incorona i migliori con i cappelli – fino a cinque, per il massimo dell’eccellenza e sovverte non poco la solita classifica dei migliori chef d'Italia.
LA RIVOLUZIONE DEI CAPPELLI
La notizia era già arrivata questa estate, quando il direttore Enzo Vizzari aveva detto addio ai voti in ventesimi e annunciato, come storicamente avviene il 15 agosto, qualche preview sulla nuova, attesa guida.
Basta voti, dopo i 20/20 dati per la prima volta nella storia della guida a Massimo Bottura l’anno scorso, non ci saranno più. Il punteggio viene sostituito da un giudizio in cappelli (come le stelle per la rossa Michelin). “Edizione dopo edizione ci siamo resi conto della difficoltà crescente di giudizi espressi in frazione di punto su locali fra loro profondamente diversi e lontani per storia, cultura, dimensione, stile di cucina… Qualche anno fa abbiamo deciso di eliminare i punteggi inferiori ai quattordici ventesimi. Per l’edizione 2017, abbiamo optato per la scelta più radicale” ha spiegato il direttore.
I MIGLIORI A 4 E 5 CAPPELLI
Le stelle sono solo 3, i cappelli da 0 a 5. Quest'anno sono 5 ristoranti i con 5 cappelli: Le Calandre, di Rubano (Pd); Osteria Francescana, di Modena; Piazza Duomo, di Alba (Cn); Reale, di Castel di Sangro (Aq); Uliassi, di Senigallia (An) - l'unico 2 stelle al top della classifica.
10 ristoranti con 4 cappelli: Casa Perbellini, di Verona; Del Cambio, di Torino; Duomo, di Ragusa; Hotel Rome Cavalieri – La Pergola, di Roma; La Madia, di Licata (Ag); La Peca, di Lonigo (Vi); Mandarin Oriental – Seta, di Milano; Taverna Estia, di Brusciano (Na); Villa Crespi, di Orta San Giulio (No); Vissani, di Baschi (Tn).
I RISTORANTI DA TENERE D'OCCHIO CHE MERITANO UN PREMIO
Giovane dell’anno a Francesco Brutto, 27 anni, del ristorante Undicesimo Vineria – Treviso
Cuoca dell’anno a Antonia Klugmann, de L’Argine, Vencò di Dolegna del Collio – Gorizia
Performance dell’anno allo chef Eugenio Boer, Ristorante Essenza, Milano
Pranzo dell’anno a Massimo Bottura de l’Osteria Francescana di Modena
Innovazione in cucina a Giuseppe Iannotti, Krèsior di Telese Terme
La cucina etnica dell’anno a Iyo, di Milano
Novità dell’anno a due ristoranti a pari merito a Danì Maison dello chef Nino Di Costanzo (Ischia) e a Lume, dello chef Luigi Taglienti (Milano)