Saipem, l'Azerbaijan Paese chiave

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L'Azerbaigian è diventato uno dei Paesi chiave nell'operatività di Saipem, come ha affermato il ceo, Stefano Cao, intervenuto oggi a Roma alla commissione intergovernativa sulla cooperazione economica Italia-Azerbaijan. "Questa nostra posizione strutturata e solida sul territorio ci dà la capacità di realizzare Shah Deniz fase 2, uno dei più grandi progetti di gas al mondo, che aumenterà la capacità di produzione del giacimento di ulteriori 16 miliardi di metri cubi all'anno in più rispetto ai 120.000 barili di condensato al giorno", ha sottolineato il top manager, ricordando l'attività del gruppo italiano lungo tutta la catena del valore per portare il gas azero verso l'Europa.

Saipem è infatti già impegnata nella costruzione e messa in opera del progetto di espansione della condotta del gas del Caucaso meridionale in Azerbaigian e in Georgia. "Il nostro rapporto con l'Azerbaigian mette in evidenza quello che sappiamo fare meglio: formiamo partnership, piuttosto che semplici relazioni cliente-fornitore", ha precisato Cao, orgoglioso che Saipem possa contribuire allo sviluppo del corridoio meridionale del gas, collegando le risorse azere al loro naturale mercato di consumo e sostenendo la strategia di diversificazione delle fonti di importazione di gas naturale nell'Unione europea e in Italia.  Saipem è presente nel paese dagli anni 90 e poi dal 2002 in maniera più strutturata come contrattisti per l'installazione e costruzione nell'industria dell'oil & gas.

Inoltre, recentemente, l'azienda ha ottenuto il contratto per l'installazione della sezione offshore del gasdotto Tap dall'Albania all'Italia attraverso il mare Adriatico, mentre venerdì scorso ha annunciato la firma dell'accordo per l'industrializzazione e la commercializzazione di Springs, la tecnologia innovativa per il trattamento sotterraneo di acqua di mare.

Il progetto mira alla rimozione di solfato dall'acqua di mare con l'obiettivo di ridurre i costi di recupero dell'olio in acque profonde. Si tratta di un accordo di comproprietà e di marketing esclusivo della tecnologia con Total e Veolia. Già nel 2015 era stato eseguito con successo un test in acque profonde al largo della costa dell'Africa occidentale.

Nonostante la notizia positiva Icbpi ha confermato oggi la sua visione negativa sul titolo: rating sell con un target price a 0,32 euro) in ragione dell'impatto limitato, secondo gli analisti della banca, che l'operazione avrà in termini di ricavi. A Piazza Affari al momento il titolo Saipem subisce un calo molto forte del 5,33% a 0,35 euro con il prezzo del Brent in flessione dello 0,87% a quota 50,1 dollari e il Wto arretra dell'1% a 48,58 dollari a causa dell'effetto combinato dei timori sulla Brexit, in vista de referendum britannico sull'Ue il 23 giugno, e di rinnovate preoccupazioni sul vigore della
crescita globale. In questo caso pesano i dati sul rallentamento degli investimenti pubblici in Cina.

Le stime sulla domanda e sull'offerta globale di greggio rimangono invariate. Nel report mensile dell'Opec, la domanda globale è vista aumentare di 1,2 milioni di barili al giorno quest'anno a 94,18 milioni, guidata dalle richieste provenienti dall'India. Mentre per la fine dell'anno la produzione dei Paesi non-Opec è prevista in calo di 740.000 anno su anno, ovvero 56,4 milioni di barili al giorno.