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sabato 23 settembre la quarta edizione del «Mom Camp»

La rivoluzione delle mamme 2.0
E i papà sono pronti a seguirle

Molte hanno perso il lavoro perché incinte e si reinventano una nuova vita partendo dalla Rete

sabato 23 settembre la quarta edizione del «Mom Camp»

La rivoluzione delle mamme 2.0
E i papà sono pronti a seguirle

Molte hanno perso il lavoro perché incinte e si reinventano una nuova vita partendo dalla Rete

Un momento del Mom Camp 2011
Un momento del Mom Camp 2011
MILANO – Sono arrivate in più di 200 da ogni parte d’Italia, armate di iPad, cellulari ultratecnologici, pannolini lavabili e fasce portabebé. Le mamme del web hanno lasciato per un giorno le comunità virtuali in cui si confrontano e si raccontano di solito per un incontro reale ad alto potenziale d’innovazione. L’occasione è stata la quarta edizione del «Mom Camp», il raduno organizzato dalle società di consulenza Hagakure e FattoreMamma che si è svolto sabato 24 settembre a Milano. Le mamme blogger italiane sono quasi tutte ex precarie che hanno perso il posto di lavoro una volta rimaste incinte. Chiedono a gran voce politiche di welfare più vicine alle donne e intanto si reinventano una nuova vita partendo dalla Rete, mettendo sempre l’ironia al primo posto. Ne sono un esempio Justine e Chiara, le Funky Mamas che promuovono la «rivoluzione del sorriso» e creano a mano stilosi zainetti e bavaglini-bandana. Oppure Chiara Cecilia Santamaria, che nel suo divertente diario online Machedavvero, diventato da poco un libro, racconta con schiettezza dubbi e sogni di una giovane madre passata «dal Pampero ai Pampers». Perché le mamme «non sono perfette, non sempre amano il loro bimbo a prima vista e a volte, dopo nottate insonni, avrebbero solo voglia di emigrare».

Mammeinradio.it
Mammeinradio.it
SOLIDARIETÀ FEMMINILE - I rapporti virtuali spesso diventano legami profondi. Patrizia Menchiari, bresciana, si occupa di marketing e formazione anche attraverso il blog Mamarketing. Dopo un parto cesareo che l’aveva fortemente provata, ha trovato nella solidarietà delle altre internaute la forza per reagire. Francesca e Davide, educatrice lei, programmatore informatico con lunghi rasta lui, raccontano invece su Equazioni la loro filosofia per un mondo più “umano”: trovare il modo per condividere il tempo con chi si ama. E così anche piccoli gesti quotidiani, come cucinare o preparare la macedonia, si trasformano in un gioco tra genitori e figli. Basta poi avere la pazienza di lavare qualche piatto in più.

CAMBIAMENTO REALE – Anna Trecca, 25 anni, ha partorito Chiara quando ne aveva 21. Studentessa-lavoratrice a tempo determinato, è rimasta disoccupata dopo la maternità. «Mi hanno fatto gli auguri per la bambina e poi hanno assunto un uomo al posto mio». Fidanzata di un batterista che segue nei tour, il suo blog Tra rock e ninne nanne è nato come una sorta di autoterapia: «Non sapevo da dove cominciare. Ho imparato a fare la mamma leggendo i post delle altre». Da mamma «social» è passata ora ad un impegno reale nel sociale, aprendo a Foggia un laboratorio creativo con le madri che frequentano l’asilo della figlia.

E I PAPÀ? –  Fuori dalla sala conferenze, i bambini che giocano e i papà. C’è chi ha scoperto solo leggendo i post di essere sposato con una «scrittrice brillante» e chi appoggia la moglie blogger da dietro le quinte, aiutandola a «liberare il tempo» («perché il tempo libero, quando sei un genitore, non esiste in natura»). Uno di questi è Paolo, vicentino, che sta modellando pasta di sale con il piccolo Claudio. È stato il cognato Stefano, informatico con due figli piccoli, a convincere le loro mogli a collaborare sui blog di mamme. «Sono insegnanti precarie e quei 200 euro al mese che arrivano grazie ai banner pubblicitari ci aiutano a vivere più tranquilli. E poi si sentono soddisfatte». Ma quando si tratta di immaginare un blog al maschile, tutti i papà nell’area giochi affermano di non volerne uno: senza orari fissi, si rischia di dedicargli troppo tempo. Meglio lavorare fuori casa, a contatto con altri colleghi.

SCOPERTE AL MASCHILE - Non la pensa così Fabrizio Salvetti, direttore creativo lucchese, due vistosi orecchini e capelli lunghi appena tagliati per celebrare i suoi 40 anni. In «Impressioni di un padre in divenire» ha fatto «esplodere» tutto il suo sconvolgimento di fronte alla nascita del figlio: «Non si è mai preparati e oggi ci sentiamo fragili, meno adulti rispetto ai nostri genitori. Cercavo un confronto con padri simili a me. Gli amici maschi diventati papà raccontavano solo di ciò che non potevano più fare. Io invece ho scoperto di poter fare cose nuove, come ascoltare grandi dischi con mio figlio Samuele Yannick (“un nome da musicista rock”) nelle notti in cui non riusciva a dormire». La rivoluzione delle madri 2.0 è iniziata. E i papà sono pronti a seguirle.

Sara Bicchierini  
25 settembre 2011 16:54© RIPRODUZIONE RISERVATA

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