Reggio Emilia, 15 luglio 2011 - Migliorano le prospettive occupazionali a un anno dal titolo per i laureati dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Nel 2010, infatti, i laureati occupati sono stati il 67,8% (più di due su tre), cioè +3,3% rispetto al 2009, e +9,7% rispetto alla media nazionale. Ma se da una parte diminuiscono i disoccupati (10,4%), dall’altra aumenta il lavoro precario (52% atipici e 11,8% con contratti di formazione o apprendistato). Un dato allarmante è quello che riguarda il lavoro nero: nel 2010 i laureati impiegati senza contratto sono stati il 5,9% contro il 3,9% dell’anno precedente. Aumenta anche l’attesa per il primo lavoro dall’inizio della ricerca: 2,8 mesi.

E’ questo il quadro occupazionale dei laureati 2009 a un anno dalla laurea messo a punto dal Consorzio interuniversitario Almalaurea e presentato questa mattina nella Facoltà di Giurisprudenza di Modena.
 

In generale, dai dati emerge che i laureati Unimore continuano ad ottenere performances migliori dei colleghi italiani ed emiliano romagnoli, ma il salario non aumenta. La retribuzione media mensile e’ di 1.090 euro, cioe’ leggermente inferiore rispetto all’anno prima (-14 euro), ma superiore a quella dei laureati italiani (+86 euro) e a quella dei colleghi degli Atenei emiliano romagnoli: 984 euro per quelli di Bologna; 1.058 euro per quelli di Ferrara e 989 per quelli di Parma. Le donne tuttavia continuano ad essere penalizzate nel confronto coi maschi. Infatti, se la retribuzione media di un laureato uomo è di 1.185 euro, per le donne si ferma a 1.026 euro, che significa 159 euro in meno (a livello nazionale il gap salariale arriva a ben 213 euro). I meglio retribuiti sono i laureati in Medicina e Chirurgia che percepiscono in media 1.322 euro, seguiti da quelli di Farmacia con 1.198 euro, dagli ingegneri di Reggio Emilia con 1.183 euro e dai laureati di Scienze della Comunicazione e dell’Economia con 1.175. I più insoddisfatti sono certamente i laureati in Bioscienze e Biotecnologie che devono accontentarsi di 628 euro mensili o di Giurisprudenza che si devono fermare a 811 euro.
 

“Dobbiamo certamente essere soddisfatti che si sia arrestata la spirale della disoccupazione che sembrava aver colpito nel 2009 anche i laureati modenesi e reggiani- afferma il rettore Unimore, Aldo Tomasi- c’è un’inversione di tendenza che, anche se non da enfatizzare, mi pare vada considerata come un positivo riconoscimento del valore della laurea o per essere più precisi della laurea che consegna Unimore”. Ma, osserva, “se pensiamo ai preoccupanti dati della disoccupazione giovanile under 29 dell’Italia (30% circa le ultime rilevazioni) constatare che riusciamo a contenere tra i nostri laureati questo fenomeno attorno ad un 10% e’ motivo di legittimo orgoglio, perchè vuole dire che siamo in grado di fornire professionisti preparati e pronti per l’inserimento nel mercato del lavoro”.

L’Università di Modena e Reggio Emilia “dà un titolo immediatamente spendibile anche se non immediatamente gratificante come dimostrano i dati delle retribuzioni. Su questo terreno come Ateneo abbiamo ancora margini per recuperare per costruire intese a livello territoriale che rafforzino l’apprezzamento delle competenze dei nostri laureati e ne accelerino e facilitino l’inserimento nel mondo del lavoro, come stiamo facendo attraverso l’Alta Formazione”.