Economia

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"La ripresa c'è ma fragile
il lavoro resta la priorità"

Nessun accenno alla Grecia nel comunicato finale dei Grandi. "Gli squilibri interni ed esterni preoccupano"

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DEAUVILLE -
"La ripresa globale si sta rafforzando e diventa sempre più autosufficiente. Ma è fragile e rimangono rischi", scrivono gli Otto Grandi nella bozza di comunicato che chiude il vertice di Deauville. Gli squilibri "interni ed esterni costituiscono tuttora una preoccupazione".

Due i  pericoli principali che minacciano l'economia globale post-crisi.  Il primo riguarda il lavoro che non c'è e che resta "la nostra priorità", secondo la dizione dei capi di Stato e di governo di Usa, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada. Proseguiremo gli sforzi "per una crescita sostenibile, forte e duratura", si legge nel testo. Il secondo pericolo ha a che fare con l'aumento dei prezzi delle materie prime, alimentari e petrolifere, schizzati all'insù anche per via delle tensioni geopolitiche in Nord Africa e Medio Oriente. La loro volatilità "pone un significativo ostacolo alla ripresa". "Prenderemo tutte le azioni necessarie, collettive e individuali, per affrontare queste sfide", promettono i leader del G8.

Un'azione è già definita: a Deauville s'è deciso di sostenere la "primavera araba" e dunque le riforme della regione, veicolando finanziamenti attraverso le grandi istituzioni internazionali (Fmi e Banca Mondiale) e le principali banche multilaterali di sviluppo, come Bei e Bers: quest'ultima, creata per sostenere la transizione all'economia di mercato dell'europa dell'Est, vedrà modificare ed estendere il proprio mandato. I primi 20 miliardi di dollari andranno a Egitto e Tunisia, i paesi che hanno avviato la stagione dei cambiamenti in Nord Africa e i cui leader sono giunti ieri a Deauville insieme al segretario generale della Lega Araba . Altri fondi seguiranno; verranno cancellati i debiti esteri dei paesi interessati.

I rivolgimenti in corso sono di portata "storica", scrivono i big nel comunicato. Possono potenzialmente "aprire le porte a una trasformazione simile a quella che avvenne nell'Europa centro-orientale dopo la caduta del muro di Berlino". I denari serviranno "a sostenere lo sviluppo" e "un adeguato sforzo sul fronte delle riforme".

 Nella bozza di comunicato non c'è nessun accenno specifico ai problemi della Grecia. Si sa però che ieri la questione è emersa nella colazione dei leader, con il presidente Usa Barak Obama preoccupato per gli effetti sul dollaro dei guai di Eurolandia. Il G8 su questo punto è generico. Dell'Europa si ricorda che ha adottato "un pacchetto complessivo di misure per fronteggiare la crisi del debito sovrano in alcuni paesi" e che continuerà a gestire la situazione "con determinazione anche per consolidare le finanze pubbliche". Per quel che riguarda gli Usa, il paese promette di mettere in campo "un regime di consolidamento di bilancio a medio termine chiaro e credibile". Anche il Giappone si impegna ad affrontare il problema della sostenibilità delle finanze pubbliche mentre "fornirà le risorse per la ricostruzione dopo il disastro" nucleare.