Un futuro a basse emissioni di carbonio; strategie per la mitigazione dei cam...
Eco di Bergamo - Chimica a 4 ruote
1. 40 eco.bergamo
MicroscopioGiugno2018
CHIMICA
A4RUOTEAuto più leggere
e meno consumi
grazie alla plastica
Rappresentail15%delpesototalediunveicolo.Anche
lapellecherivesteisediligeneralmenteèrealizzata
inmaterialesintetico.Grazieallaricercaèstatopossibile
produrreiveicolielettricidioggi,aemissionizero.
mento il veicolo mediante l’al-
bero di trasmissione. La rea-
zionedicombustioneproduce
principalmente acqua e ani-
dride carbonica. Si formano
però anche altri composti chi-
mici, in minori quantità, che
sono altamente inquinanti
(ossidi di azoto, polveri sottili
soprattuttodaimotoridiesele
idrocarburi incombusti).
Chimico anche il catalizzatore
Per contenere tali sostanze
nocive la ricerca e l’industria
chimicahannosviluppatotec-
nologieche,basandosisempre
su reazioni chimiche, sono ca-
paci di rendere più pulite le
emissionideigasdiscarico.Un
esempio fra tutti è l’utilizzo di
catalizzatori installati all’in-
terno delle marmitte (da cui il
nome marmitta catalitica).
Questatecnologiapermettedi
ridurreinmodoconsiderevole
l’emissione in atmosfera delle
sostanzenociveprodottedalla
reazione di combustione tra
ossigeno e carburante e non
completamente ossidate (os-
sidi di azoto e idrocarburi in-
combusti), trasformandole in
sostanze meno dannose quali
azoto, acqua e CO2.
La ricerca e l’innovazione
volte alla sostenibilità am-
bientale si basano anch’esse
sulla chimica. Per ridurre le
emissioni di gas serra e rende-
re la mobilità meno connessa
all’utilizzo dei tradizionali
combustibili fossili (petrolio e
carbone),negliultimianniso-
no state messe a punto e com-
mercializzate automobili con
motori 100% elettrici. Veicoli
ingradoditrasformarel’ener-
Senza chimica non
potremmo accendere
il motore e sarebbe anche
difficile realizzare un’auto
La marmitta catalitica
permette di ridurre
in modo considerevole
le emissioni in atmosfera
I materiali plastici più usati
sono il polipropilene (32%),
il poliuretano (17%) e
il cloruro di polivinile, o pvc
Andareinautoèunaque-
stione di chimica. Senza chi-
mica non potremmo accen-
dere il motore e sarebbe an-
che difficile realizzarne una.
L’auto funziona grazie a rea-
zioni chimiche ed è formata
da un insieme di materiali,
molti dei quali di natura sin-
tetica,realizzaticioèdallein-
dustriechimiche.Inpartico-
lare, circa il 15% del peso di
un’auto è costituito da mate-
riali plastici.
Senza chimica un’auto non
potrebbefunzionare.Perda-
reenergiaènecessariochesi
inneschi una reazione di
combustioneingradodicon-
vertire l’energia chimica di
una miscela di ossigeno e
combustibile (benzina, me-
tanoodiesel)inenergiamec-
canica, che mette in movi-
ALTRI SERBATOI
Massa: 1 Kg
% media: 0,95
LUCI
Massa: 5 Kg
% media: 4,76
PARAURTI
Massa: 9 Kg
% media: 9,52
INVOLUCRO
BATTERIE
Massa: 0,5 Kg
% media: 0,42
CORPO
(inclusi pannelli)
Massa: 6 Kg
% media: 5,71
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2. Microscopio eco.bergamo
41Giugno2018
gia chimica contenuta nelle
batterie in energia elettrica e
di convertire l’energia elettri-
ca in lavoro meccanico, che
permette di muovere il veico-
lo.
Senza emissioni
Queste batterie contengono
ionidilitio.Questeautohanno
il vantaggio di essere senza
emissioni e sono decisamente
silenziose, poiché non è pre-
sente il tradizionale motore a
scoppio.
Carlotta Cortelli, Group
Chief Scientist della Polynt di
Scanzorosciate, spiega che la
chimicanelleautolatroviamo
anchenellecomponenti:«Cir-
ca il 15% del peso di un’auto è
costituito da materiali plastici
elipossiamotrovareovunque:
nellascocca,neisedili,nelcru-
scotto. Il serbatoio per il car-
burante è normalmente com-
posto da polietilene ad alta
densità, mentre le bombole
perilcontenimentodigasme-
tanopossonoconteneremate-
rialicompositiabasediresine
epossidiche e fibre di vetro o
carbonio.Anchelapellecheri-
veste i sedili generalmente è
realizzata in modo sintetico.
Infine, anche la verniciatura
finale è realizzata con vernici
conalteprestazioniestetichee
resistenzaairaggisolari,spes-
so applicate senza usare sol-
venti».
I materiali plastici più usati
nelle auto sono il polipropile-
ne (32%), il poliuretano (17%)
e il cloruro di polivinile o pvc
(16%). La percentuale è calco-
lata rispetto a tutta la plastica
presente nell’auto.
Più leggere, meno consumi
L’uso di questi materiali, fan-
no notare dalla Polynt, alleg-
gerisce il veicolo, contenen-
done i costi, e ciò comporta
una forte diminuzione del
consumo energetico.
«Molti materiali plastici
prodotti da Polynt vengono
usati nella produzione di au-
to,comeiplastificantiperpvc
ematerialicompositiabasedi
fibre e resine termoinduren-
ti, questi ultimi applicati in
particolare nelle parti strut-
turali che richiedono resi-
stenza ma anche leggerezza.
Si stima che la diminuzione
del 10% del peso di un’auto-
mobilepermettaunariduzio-
nedicircail7%delsuoconsu-
mo, con riduzione di emissio-
ne di CO2, polveri sottili e os-
sidi di azoto».
SOTTOCOFANO
Massa: 8 Kg
% media: 8,57
SEDILI
Massa: 12 Kg
% media: 12,38
GUARNIZIONI
INTERNE
Massa: 18,5 Kg
% media: 18,63
CRUSCOTTO
Massa: 14 Kg
% media: 14,29
TAPPEZZERIA
Massa: 7 Kg
% media: 7,62
GUARNIZIONI
ESTERNE
Massa: 4 Kg
% media: 3,81
SERBATOIO
Massa: 7 Kg
% media: 6,67
COMPONENTI
ELETTRICHE
Massa: 7 Kg
% media: 6,67
ENERGIA E MATERIE PRIME
SIRICICLA
FINO
AL95%
È possibile riciclare il 95%
di un’automobile.
Da rifiuto ingombrante, e
anche potenzialmente
molto dannoso per l’am-
biente, le auto da rotta-
mare si trasformano in
preziose fonti di materie e
di energia.
L’85% dei materiali può
essere riutilizzato o rici-
clato, il restante 10% può
essere invece destinato al
recupero energetico.
I vecchi pneumatici, per
esempio, possono essere
riciclati e da essi è possi-
bile ricavare: gomma,
acciaio e materiali per
l’edilizia (sono molto usati
ad esempio per la realiz-
zazione dei campi sporti-
vi).
Le batterie esauste invece
sono una fonte di plastica
e piombo. Tutto il mate-
riale che non è riutilizzato
o riciclato, se inviato ai
termovalorizzatori può
diventare una fonte ener-
getica di “seconda mano”.
Da queste procedure,
anche di tipo chimico,
traiamo tutti un grande
vantaggio: prima di tutto
prevenendo lo spreco di
materiali potenzialmente
utili e inoltre riducendo il
consumo sia delle materie
prime che dell’energia.
E l’ambiente ringrazia.
Zeg/S/pTNqvCdaIuT6E+Bq85Ql901oqn4DCDVjjCW5s=