Dalle Marche con sapore

13 souvenir golosi da portarsi via dalle Marche
13 souvenir golosi da portarsi via dalle Marche

Un viaggio nelle Marche attraverso un ampio cestino di prodotti locali, creati da uomini e donne che amano le cose buone per davvero. Prelibatezze che reputo abbastanza indimenticabili e che non mancano mai nella mia dispensa, quasi sempre comprate da i Azzura a Numana, consigli per gli acquisti durante la vostra permanenza nella terra che amo, o per quando tornate a casa e non volete farvi mancare le Marche e le sue Eccellenze in dispensa.

Il patè di oliva ascolana Gregori

Verde, meraviglioso provatelo su una fetta di pane caldo, quello di Panis Komaros di Numana, solo lievito madre. Il top.

I carciofi sott’olio de Le Conserve di Angela

250 grammi di poesia: il prodotto nasce a Montelupone, ed è presidio Slow Food. La signora Angela esiste davvero e lo lavora a Montecosaro Scalo, davanti alla stazione ferroviaria. Ne vado pazzo.

L’olio del Frantoio del Piceno di Montegranaro

Raggia, Ascolana o Piantone di Mogliano la mia grande scoperta del 2016.Nasce a Montegranaro, città di scarpe, dalla grande passione di Barbara Pacioni e del marito Giovanni Barbante. Prodotto pluripremiato.

La Sapa del Lorese

Nella città del Vino Cotto, Loro Piceno, la Sapa di Cristian Ercoli. La sapa ha gusto unico, e utilizzo vario: a me piace per accompagnare il formaggio e come condimento per l’insalata. Ma provatela anche su un gelato fior di latte.

Il Contatto di Mencaroni

Un brut metodo classico millesimato da uve Verdicchio. Un progetto vincente, l’ultimo in ordine di tempo per la cantina di Federico Mencaroni a Corinaldo.

I maccheroncini di PastaVale

Largo ai giovani. Valeria Marilungo è una Under 30 figlia di pastai, laureata in Economia ma con la voglia di fare grandi cose respirando di nuovo i profumi di casa a Campofilone. Ha creato un progetto fighissimo, dal packaging al prodotto che c’è dentro.

Gli spaccasassi di Rinci

Autentico culto. Prendere una fetta di pane caldo, una forchettata abbondante di spaccasassi del Conero e un paio di alici marinate. Il mio antipasto preferito. Di cosa si tratta? Di un’erba spontanea. Il finocchio marino. L’azienda e giovane, produce anche composte di frutta bio e salse: provate gli spaccasassi con la senape o la versione pesto con le acciughe, ne vale la pena.

Le olive di Mamma Teresa

Non può mancare una confezione di olive all’ascolana da friggere. Se volete stare più leggeri le potete mettere in forno, ma non è la stessa cosa. Quelle di Mamma Teresa sono fatte tutte a mano, senza procedimenti meccanici. Provatele anche al tonno.

La Visciolata del Cardinale

Vino e visciole secondo la tradizione contadina. Può accompagnare i dolci, può arricchire un aperitivo, oppure semplicemente essere compagna durante la lettura di un buon libro. Meditate gente, meditate !!!

La lonzetta di fico

Di Paolo Mencarelli o de La Bona Usanza. Sempre una ricetta della tradizione contadina, realizzata con fichi, mandorle, noci, rhum e anice. Vi ricordate la sapa? E’ un abbinamento eccellente.

Le pesche sciroppate de La Golosa

Io le chiamo le “non sciroppate”, perché tutto sembrano fuorchè le “sciroppate” a cui siamo stati abituati. Croccanti e con solo un filo di zucchero, come si dice da queste parti, nà roba grossa.

La marmellata di fragole e menta di San Michele Arcangelo

La comunità di Corridonia fa cose spaziali. Del sugo con la papera vi ho già detto. Di questa marmellata invece no. Quest’anno è abbastanza clamorosa.

Anisetta Rosati

Dal 1877 a Ascoli Piceno un liquore all’anice rinfrescante e digestivo. Un elisir nato in farmacia, mi piace con due cubetti di ghiaccio, a fine pasto.