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IL CASO

La Polverini e la casa dell'Ater:
mio marito ci è nato e ci vive da sempre

Il governatore del Lazio sull'appartamento popolare all'Aventino a 130 euro al mese: mai nascosto nulla

IL CASO

La Polverini e la casa dell'Ater:
mio marito ci è nato e ci vive da sempre

Il governatore del Lazio sull'appartamento popolare all'Aventino a 130 euro al mese: mai nascosto nulla

La casa all'Aventino, in via Bramante dove avrebbe vissuto per 15 anni la Polverini (Jpeg)
La casa all'Aventino, in via Bramante dove avrebbe vissuto per 15 anni la Polverini (Jpeg)
ROMA - «Peccato che la notizia non sia nuova, visto che della mia vita si sa tutto, e che non è per neppure uno scandalo, considerato che mio marito abita in quella casa, al quarto piano senza ascensore, da quando è nato. Sono però sconcertata e preoccupata per l'attenzione morbosa e maleducata che mi è stata riservata in questa circostanza, visto che nell`articolo si è voluto indicare puntigliosamente non solo l'indirizzo, ma anche il numero civico. Mi sembra un accanimento degno di miglior causa e un pò irresponsabile». Renata Polverini, presidente del Lazio, replica così alle notizia diffusa dal settimanale Espresso e ripresa da molti quotidiani che per 15 anni avrebbe abitato in una casa popolare dell'Ater all'Aventino pagando 130 euro al mese. La casa in questione si trova in via Bramante, nel quartiere romano dell'Aventino.


LA NOTA DELLA REGIONE - E poi affida ad una nota diffusa dalla Regione Lazio la spiegazione: «L'appartamento di cui trattasi, posto al quarto piano senza ascensore con una metratura di circa 60 mq, senza balconi, è stato assegnato, nei primi anni del Novecento, a Cesare Berardi, padre di Pierina Berardi, mamma di Massimo Cavicchioli, consorte della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini».

Renata Polverini, presidente del Lazio (Ansa)
Renata Polverini, presidente del Lazio (Ansa)
«CASA DI MIO MARITO» - «Negli anni Settanta la nonna paterna di Massimo Cavicchioli, Clementina Baratti - spiega ancora la nota -, è subentrata legittimamente nell'appartamento in forza del principio della necessaria tutela dei nipoti Massimo Cavicchioli e della sorella, nel frattempo rimasti orfani di entrambi i genitori. Nell'appartamento, dunque, - prosegue la nota - è sempre vissuta la famiglia di Massimo Cavicchioli, il quale nasce e vive da sempre nell'immobile. Tali circostanze - sostiene la Regione - sono sempre state riportate in tutti i censimenti effettuati dallo Iacp prima e dall'Ater poi, senza mai occultare nessuna notizia o stato di fatto».

«PAGO IL TRIPLO»- «E` evidente, allora - specifica ancora la Regione Lazio -, come non si tratta di un 'affittò alla presidente della Regione né tantomeno di favore, ma di una questione che riguarda esclusivamente il marito che tutelerà in ogni sede i suoi diritti ed il suo diritto alla riservatezza non trattandosi di persona con incarichi od interessi pubblici. Tantomeno, nella vicenda esiste alcun disegno speculativo, in considerazione del fatto che l`immobile in questione, come tutto il complesso al quale appartiene - conclude la nota - non è stato mai inserito in alcun piano di vendita, per complesse questioni di carattere giuridico urbanistico mai risolte. Ovviamente, il canone, regolarmente pagato, non ammonta a 130 euro come l`articolo fa intendere in maniera subdola, ma a circa il triplo».

«SOLIDARIETA'» - «Esprimo la mia piena solidarietà a Renata Polverini, oggetto di un attacco tanto artificioso quanto lesivo della sua privacy personale e familiare». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «In un momento in cui il Capo dello Stato ci esorta tutti a cercare di aumentare il nostro cemento nazionale e lo spirito di concordia - aggiunge -, è inaccettabile che si continui a spargere fango e veleno per nulla, tentando di delegittimare chi si trova a sostenere il duro compito di reggere le istituzioni in una congiuntura economica e sociale difficilissima».

«SI DIMETTA» - Ma l'opposizione attacca duramente. Enzo Foschi, consigliere regionale Pd: «L’accorata difesa della presidente Polverini sulla vicenda della casa Ater dove abita il marito, conferma che il marito abita in quella casa senza avere alcun titolo, tanto che paga il canone sanzionatorio. E non convince per niente. Ricordo che, soprattutto dal punto di vista del centrodestra, due persone sposate sono una famiglia, dunque quella casa è della famiglia Cavicchioli - Polverini. Visto come stanno le cose, liberi l’appartamento e lo metta a disposizione di chi ne ha più bisogno. Oggi siamo di fronte a un abuso». Le case Ater, continua Foschi «non si ereditano ma si possono avere solo con i titoli previsti dalla legge che, in questo caso, non ci sono. E’ comprensibile che chi ha vissuto sempre in quel quartiere non voglia allontanarsene, ma questo vale per tutti, non solo per i congiunti della Presidente. Cambiate (a quanto sembra anche significativamente) le condizioni economiche di chi vi abita, occorre lasciare la casa popolare e fare spazio a chi ne ha più bisogno». Dimissioni vengono chieste dal capogruppo della lista Bonino-Pannella al Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Rossodivita: «Se le notizie riportate fossero vere, la presidente apparterrebbe alla categoria dei "furbi che devono andarsene" di cui ha giustamente parlato, alcuni giorni fa, l'assessore Buontempo».

Redazione online
18 marzo 2011(ultima modifica: 20 marzo 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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