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«Salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale». «Al QAEDA INDEBOLITA»

«Serve diritto a lavoro inclusivo ed equo»

Napolitano commemora D'Antona: «Bisogna tutelare i diritti della parte contrattualmente più debole»

«Salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale». «Al QAEDA INDEBOLITA»

«Serve diritto a lavoro inclusivo ed equo»

Napolitano commemora D'Antona: «Bisogna tutelare i diritti della parte contrattualmente più debole»

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
ROMA - «Oggi più che mai occorre un diritto del lavoro inclusivo ed equo, attento alla tutela dei diritti della parte più debole contrattualmente e alla riaffermazione rigorosa dei relativi doveri per salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale». Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato alla leader Cgil Susanna Camusso in occasione della commemorazione del giuslavorista di Massimo D'Antona a 12 anni dal suo assassinio in via Salaria. «Si conferma - afferma Napolitano - a tal fine l'esigenza, intuita per tempo da D'Antona di un arricchimento della progettualità delle organizzazioni sindacali proprio al fine di rafforza l'indispensabile capacità di rappresentanza unitaria del mondo del lavoro».

Massimo D'Antona, ucciso dalle Br in via Salaria, a Roma, 12 anni fa
Massimo D'Antona, ucciso dalle Br in via Salaria, a Roma, 12 anni fa
«HA PAGATO CON LA VITA» - Parlando di D'Antona, Napolitano ha ricordato che «con autentico e profondo spirito riformista, seppe guardare con attenzione alle trasformazioni che stavano maturando nel mondo del lavoro e ai processi di globalizzazione delle attività economiche, ponendo sempre al centro di ogni sua attività i valori costituzionali della promozione del lavoro e della dignità del lavoratore in questo nuovo contesto». «Massimo D'Antona - ha detto ancora il Capo dello Stato - ha pagato con la vita, per il folle, criminale accanimento del terrorismo brigatista contro personalità della cultura riformista, la sua coerenza nella ricerca di innovazioni responsabili e graduali e di un diverso equilibrio tra legislazione e contraffazione, in grado di promuovere più serene e feconde relazioni industriali, assieme a nuove forme di partecipazione alle scelte aziendali». Perciò, ha osservato il capo dello Stato, D'Antona «parla a tutti noi ancora oggi con il suo prezioso lascito scientifico e morale, che nessun delirio estremista potrà mai cancellare».

«ABBASSARE I TONI» - Un appello, quello di Napolitano, subito raccolto dal presidente del Senato, Renato Schifani: «Le Br sono state sconfitte grazie al fatto che il Paese ha fatto blocco, la tenuta sociale a cui ci richiama sempre il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. È stata la forza del Paese, non dimentichiamolo. Dobbiamo abbassare i toni». «Dobbiamo impegnarci - ha aggiunto Schifani - perchè le riforme siano condivise. Questo è un dovere politico ma anche etico, il modo migliore per ricordare il sacrificio di chi si è battuto per l'interesse del Paese, accettando la sfida delle riforme».

«AL QAEDA INDEBOLITA» - Napolitano è intervenuto anche alle celebrazioni del sessantesimo anniversario del Nato Defence College di Roma e nell'occasione, in un discorso in inglese, ha parlato anche del terrorismo internazionale. «Senza Bin Laden Al Qaeda è fortemente indebolita - ha sottolineato - . Tuttavia dobbiamo restare vigili contro la minaccia terroristica».

Redazione Online
20 maggio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

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