La morte di Terry Duerod: “Ciao Sweet Doo, eri un grande giocatore e una bella persona”:

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15 novembre 2020

Terry davanti camion dei vigili del fuoco e con la maglia dei Pistons (pagina Twitter)

Terry davanti camion dei vigili del fuoco e con la maglia dei Pistons (pagina Twitter)

PESARO – Dopo la triste notizia giunta nella tarda serata di ieri, nel corso della notte italiana sono state diffuse ulteriori notizie sulla morte di Terry Duerod, ex giocatore della Scavolini Basket, deceduto venerdì 13 a Detroit.

Terry, che era soprannominato Sweet Doo, dolce, ma anche amabile Doo, secondo le prime notizie sarebbe morto di cancro. Nella notte, altri hanno scritto di leucemia, di una battaglia durata lunghi mesi.
Intorno alle 20  americane, le 2 di notte italiane, anche ESPN, la nota emittente sportiva, ha informato della scomparsa, all’età di 64 anni, dell’ex stella del basket universitario, allenata negli anni Settanta da Dick Vitale, famoso come coach, ma anche per essere telecronista, commentatore sportivo proprio di ESPN, personaggio che fa parte della Hall of Fame, dell’arca della gloria della pallacanestro.
Intervistato da Associated Press, Dick Vitale ha parlato di Terry: “Sono così triste di apprendere la notizia della morte di Terry Duerod. È stato veramente un giocatore speciale all’università. Sono devastato. Stamattina (ieri; ndr) ho ricevuto una chiamata della moglie che mi informava del decesso di Terry causa cancro. È stato davvero unico, un vero e proprio Mr. Excitement. Quando la palla era nelle sue mani, il pubblico era in frenesia“.
Anche The Washington Post, uno dei quotidiani più famosi d’America, ha informato della morte di Terry.
E così l’autorevole Boston Globe. Bob Ryan, famoso ex giornalista del quotidiano di Boston, ha pubblicato un tweet: Terry Duerod è stato per il pubblico il più piacevole giocatore  nel “tempo dei rifiuti” nella storia dei Celtics (quando la partita era già decisa, in un senso o nell’altro, e i panchinari sostituivano i titolari; ndr). Ma questo è un complimento. Di più: i compagni di squadra lo amavano.
Non è un caso che Cedric Maxwell, due titoli NBA con I Celtics, Mvp delle finali 1981, abbia pubblicato una foto insieme, che abbiamo ripreso ieri sera, con un tweet molto triste: Settimana durissima, anno difficile. Prima Tommy (Heinsohn, storico ex giocatore e allenatore dei Celtics; ndr), adesso il mio fratello e amico Terry Duerod, campione NBA. Terry era un grande amico, uno dei giocatori più amati dai tifosi del vecchio Boston Garden. Riposa in pace amico mio.
Anche i Celtics hanno espresso il loro cordoglio: Le nostre condoglianze alla famiglia di Terry e ai suoi tanti amici.
E così i Detroit Pistons, prima squadra di Terry nella NBA:  I Pistons piangono per la scomparsa del loro ex giocatore Terry Duerod, a lungo al servizio di tutti nei vigili del fuoco di Detroit. Le nostre condoglianze alla sua famiglia, ai suoi amici, ai suoi cari.
Sono trascorsi più di 36 anni da quando Terry salutò Pesaro, la Vuelle, in cui giocava con capitan Benevelli, Del Monte, Gracis, Magnifico, Mancini, Ponzoni, Cliff Pondexter, Zampolini. Allenatore prima Skansi poi Nikolić. Così lo ricordano alcuni compagni di squadra:
Amos Benevelli, capitano di quella Vuelle:
“Terry è stato con noi un solo anno e non nel migliore periodo. Cambiammo alcuni giocatori base come “Kicia” e Jerkov e s’avvicendarono diversi allenatori. Terry doveva sostituire “Kicia”. Era un bravo ragazzo, forte fisicamente; non proprio play, più guardia. Avevamo due brave guardie (Gracis e Duerod) che si adattavano al ruolo di playmaker. In un’altra situazione Terry avrebbe reso di più. Morire a 64 è molto presto al giorno d’oggi. Mi dispiace molto“.
È tenero il ricordo di Andrea Gracis, oggi direttore sportivo nella sua Treviso.
Il ricordo è lontano nel tempo, però ho sempre in mente chi era Terry: una persona solare, amante del gioco, ricco di passione per quel che faceva. Ricordo che all’inizio Nikolić lo aveva imbrigliato e non gli lasciava esprimere le sue qualità. Poi il coach s’accorse che così non funzionava e gli diede la squadra in mano. Il finale di stagione di Terry fu incredibile: ci trascinò letteralmente, propiziando la serie di vittorie che garantirono la salvezza. Prestazioni eccezionali, perché lui aveva grande talento offensivo, notevoli qualità. Non ricordo le singole partite, bisognerebbe analizzare le vittorie per conoscere la sua media punti, che però fu determinante per i nostri successi. Nello spogliatoio ricordo il suo bel sorriso, sempre pronto a scherzare. Vi racconto una curiosità: era arrivato con Cureton, che non riusciva a farsi fare le fasciature come voleva lui. Allora provvedeva Terry. Sempre con il suo bel sorriso“. Che è lo stesso che vedete nella fotografia pubblicata dai Detroit Pistons nel  messaggio di condoglianze via Twitter.
È bello anche il pensiero che Domenico Zampolini dedica a Terry:
La morte di “Sweet Doo” è stata una notizia inaspettata, soprattutto per l’età. Non sapevo che stava lottando contro una brutta malattia. Un gran bravo ragazzo sempre sorridente e disponibile. Il primo che ho visto portare a guinzaglio il gatto. Forse non abbiamo capito e non abbiamo compreso  chi era veramente Terry Duerod o forse non era adatto alla nostra squadra. Era un tiratore micidiale, forse uno dei più grandi tiratori che siano mai venuti in Italia. Aveva un modo di tirare strano, ma efficacissimo. Allora non c’era il tiro da 3 punti, altrimenti avrebbe fatto stragi“.

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