Economia

CASO MIRAFIORI

Vertenza Fiat, Sacconi avverte
"Intesa entro Natale o mai più"

Secondo il ministro si apre una settimana decisiva per il futuro della permanenza dell'industria auto in Italia. "Messe a disposizione tutte le garanzie, se non c'è accordo aveva ragione chi dubitava delle intenzioni di Marchionne"

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ROMA - L'eventuale accordo per la permanenza di Fiat in Italia può essere raggiunto entro la prosima settimana, prima di Natale. E' la convinzione espressa oggi dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi. La prossima settimana, spiega l'esponente del Pdl, "sarà decisiva per il futuro dello stabilimento di Mirafiori e più in generale per l'insediamento della produzione automobilistica in Italia". Secondo Sacconi "è possibile entro Natale definire un'intesa. In caso contrario avrebbero ragione tutte le Cassandre che hanno dubitato delle buone intenzioni di Fiat. E non voglio nemmeno pensare alle conseguenze di una simile ipotesi".

Lo strumento cassa integrazione. Il governo, sostiene ancora il ministro, "ha seguito con attenzione il dialogo tra le parti e all'interno di esse constatando come vi sia una diffusa consapevolezza circa l'importanza dell'investimento ipotizzato e una conseguente piena disponibilità a tutte le intese che possano garantire la completa utilizzazione degli impianti rimuovendo assenteismi anomali e conflittualità minoritarie". "Le parti - prosegue - sono ora in grado di chiudere un accordo di piena soddisfazione. Il governo ha messo a disposizione gli ammortizzatori sociali, anche in deroga, per proteggere i lavoratori nelle fasi di transizione come ha garantito che ogni parte del salario collegata ad accordi di produttività sia detassata al dieci per cento. Regione ed enti locali sono stati altrettanto positivamente solleciti per quanto di loro competenza. Il management di Fiat e gli azionisti possono agevolmente verificare questo quadro favorevole attraverso i tavoli negoziali".

Le ragioni delle Cassandre. Quindi, secondo Sacconi, "se il contesto è questo, con governo, Confindustria, sindacato tutto, o quantomeno largamente maggioritario, responsabilmente impegnati a crearlo, è possibile entro Natale definire un'intesa. In caso contrario avrebbero ragione tutte le Cassandre che hanno dubitato delle buone intenzioni di Fiat. E non voglio nemmeno pensare alle conseguenze di una simile ipotesi".

La denuncia della Cgil. Tra le "Cassandre" evocate da Sacconi sembra esserci anche la segretaria della Cgil Susanna Camusso che ha ribadito oggi tutte le sue perplessità sulle intenzioni della Fiat.  Su "Fabbrica Italia" si fanno solo "annunci misteriosi che somigliano tanto alla ricostruzione dell'Aquila", ha commentato la leader sindacale. "La verità - ha precisato - è che di questo piano, continuamente annunciato, noi conosciamo un modello a Pomigliano e un modello a Mirafiori, tutt'altro che un piano di investimenti così come viene presentato, e crediamo che sarebbe l'ora di ripartire dal punto giusto: prima si annunci il piano e poi si valutino le ricadute organizzative sugli stabilimenti".

Il Pd contro accordi separati. Critiche alle parole del ministro sono arrivate poi da Cesare Damiano del Pd. "Non basta come fa Sacconi  - ha chiarito l'ex ministro del lavoro - auspicare la conclusione dell'accordo sulla Fiat Mirafiori entro Natale ignorando volutamente che dalla trattativa in Federmeccanica, prevista per domani, la Fiom sarà esclusa perché non firmataria del contratto del 2009. La fuoriuscita della Fiat dal contratto nazionale dei metalmeccanici è questione troppo delicata perché essa rischia di far saltare il sistema di relazioni industriali esistente. Per cogliere l'obiettivo richiesto da Marchionne di un adeguamento della competitività degli stabilimenti italiani agli standard imposti dalla globalizzazione, la soluzione c'è: si può inserire un più efficace utilizzo degli impianti e degli straordinari all'interno di una apposita sezione del contratto di lavoro dei metalmeccanici, senza dover ricorrere al contratto dell'auto. Queste soluzioni vanno ricercate con il massimo possibile di condivisione e rifuggendo dal rischio di nuovi accordi separati".

Ancora più dura la replica alle affermazioni di Sacconi dell'Italia dei valori .  "Confermano, per l'ennesima volta, il servilismo e l'inutilità del governo Berlusconi nella vicenda Fiat. Il ministro della disoccupazione, infatti, ha assecondato in tutto e per tutto l'azienda e Marchionne, ignorando sistematicamente le richieste legittime dei lavoratori", denuncia il responsabile Welfare e lavoro dell'Idv, Maurizio Zipponi.