Europa Verde: “Multiutility: servono più qualità, efficienza e rinnovabili”

(red.) A2A assieme The European House-Ambrosetti ha realizzato uno studio “Il ruolo chiave delle multiutility per il rilancio sostenibile dei territori italiani”. Dallo studio, secondo Europa Verde Brescia, “Esce un quadro nazionale deludente costituito da un profondo divario tra l’Italia e i paesi europei più performanti nei tre settori strategici energia, ambiente e ciclo idrico. Dalla mappatura emerge evidente l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi di de-carbonizzazione se non si aumenta l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili. Dallo studio emerge che nel settore dell’energia con il trend di crescita degli ultimi 5 anni non si colmerà il gap di 7 punti percentuali nella potenza istallata nell’eolico e nel fotovoltaico”.

“L’Italia è lontana anche nel settore della gestione dei rifiuti nei confronti delle best practices europee”, scrive Europa Verde Brescia in un comunicato. “Molte realtà italiane sono ancora lontane dal raggiungere l’obiettivo massimo del 10% di conferimento in discarica del 10% dei rifiuti urbani al 2035. Con un tasso medio di riciclo dei rifiuti urbani del 49,8% siamo ancora comunque lontani dai migliori paesi europei (Germania 67,3%, Slovenia 58,9% e Austria 57,7%). Zoppichiamo anche nel modestissimo recupero energetico dei rifiuti urbani che è pari al 19% contro un valore medio del 53% di Finlandia,Svezia e Danimarca). Sono dolori anche nel ciclo idrico dove emerge che la nostra rete è obsoleta. Il 60% delle condotte ha più di 30 anni e il 25% più di 50 anni con la metà dell’acqua distribuita che va dispersa. Siamo per questo fanalino di coda negli investimenti nel settore con 40 euro per abitante anno rispetto alla media europea di 100 euro, però siamo il quarto Paese per consumi d’acqua pro-capite con 220 litri/giorno”.

“Le lungaggini autorizzative sarebbero le prime colpevoli dei ritardi nel rinnovo e nel potenziamento ampie responsabilità sono da assegnare alle contestazioni territoriali causate dall’assenza di meccanismi partecipativi delle popolazioni. Inoltre la frammentazione dei regolatori pubblici nel settore dell’acqua (ATO), dell’energia (Autority) e dei rifiuti (Regioni) non hanno consentito alle Multiutility come A2A di investire efficacemente e il gruppo presenterà presto a questo proposito un piano industriale (decennale) per favorire la transizione verde e la crescita del Paese ciò per realizzare progetti concreti, che siano in grado di attrarre le importanti risorse messe a disposizione dal Next Generation UE”.

“Come al solito gli obiettivi dichiarati dalle multi utility in particolare da una delle più grandi, A2A, sono condivisibili e ambiziosi perché vogliono superare la situazione di arretratezza dei servizi che caratterizza e condiziona negativamente l’impatto ambientale sui territori e sulla qualità della vita dei cittadini di cui purtroppo Brescia è un esempio negativo”, dice ancora Europa Verde Brescia. “Fin qua il racconto degli analisti e di A2A. Questo racconto sembra però in contrasto con quanto dichiarato qualche settimana fa dal neo amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini, in una audizione in consiglio comunale di Milano, in cui aveva tolto ogni preoccupazione: si continua con il passato fatto di utili e di dividendi. Vecchie politiche inquinanti garantiranno gli utili da reinvestire per l’economia circolare e la sostenibilità”.

“Il progetto (c’è un progetto?) della valle Camonica non deve ridursi nella trasformazione del gas di A2A in idrogeno”, si legge ancora nella nota. “In pratica A2A resterà una “gallina dalle uova d’oro” per il Comune di Milano, per quello di Brescia (assieme controllano il 51% delle azioni) e per i fondi internazionali che costituiscono l’azionariato privato. Maxi utili sono stati finora garantiti nel 2019 staccati 120 milioni di dividendi), nonostante l’arretratezza dei servizi forniti di smaltimento rifiuti, acqua ed energia grazie all’assenza del regolatore pubblico. Lo stesso che non ha saputo imporre maggiori quote di investimento in impianti e nuove tecnologie e che ha consentito anni di maxiprofitti alle multi utility”.

“Le tariffe di luce, acqua e rifiuti sono in continuo aumento a prescindere dagli standars dei servizi forniti che sono “amministrate” dal regolatore pubblico sono determinate sulla base delle esigenze dei fornitori dei servizi (aziende) e non in base a parametri come l’efficienza, la quantità degli investimenti, l’occupazione e la sostenibilità ambientale. Avanti cosi altra economia circolare: a circolare saranno solo gli utili a spese dell’ambiente e dei consumatori. Per questo la passerella del convegno programmato verso la meta del mese di dicembre a Brescia ci lascia alquanto perplessi come Europa Verde Brescia”.

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