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accordo sul regime transitorio sugli aumenti salariali legati alla produttività

Pubblico impiego, Cgil lascia il tavolo

Intesa firmata da Cisl e Uil. Camusso attacca: «Corrono in soccorso al governo». Verso mobilitazione della Cgil

accordo sul regime transitorio sugli aumenti salariali legati alla produttività

Pubblico impiego, Cgil lascia il tavolo

Intesa firmata da Cisl e Uil. Camusso attacca: «Corrono in soccorso al governo». Verso mobilitazione della Cgil

Susanna Camusso (Lapresse)
Susanna Camusso (Lapresse)
MILANO - Cgil lascia il tavolo con il governo in cui l'esecutivo ha presentato ai sindacati il testo dell'accordo sul regime transitorio sugli aumenti salariali legati alla produttività nel pubblico impiego. L'intesa, oltre a Cisl e Uil, è stata firmata anche da Ugl, Usae, Confsal e Cida. Hanno detto no Cgil, Cgu, Cisal, Confedir, Cosmed, Cse e Rdb-Usb. 

CAMUSSO ALL'ATTACCO - Dure le parole del leader della Cgil, Susanna Camusso, dopo la rottura: «L'accordo firmato da Cisl e Uil sui salari di produttività nel pubblico impiego è una presa in giro dei lavoratori». Diretto l'attacco alle altre due organizzazioni dei lavoratori: «Siamo di fronte a sindacati che corrono in soccorso al governo che è un po' claudicante».

LA RISPOSTA - Immediata la replica di Bonanni: « Mi dispiace della caduta di stile di Susanna Camusso, perché noi siamo i rappresentanti di milioni di lavoratori e non prendiamo in giro nessuno. Ho molti dubbi sulla caratura sindacale di comportamenti come quelli che ci tocca sopportare. Non lancio ingiurie, ma continueremo a fare il nostro lavoro sindacale e lo faremo sempre di più». Venendo all'accordo siglato, Bonanni ha commentato che le «buste paga di tutti i lavoratori del pubblico impiego avranno esattamente quello che è stato pattuito, senza un euro in meno».
Anche Pirani ha replicato alla Camusso: «Non è manifestando solo il dissenso che si salvano le ragioni del sindacato, ma è risolvendo problemi concreti che il sindacato potrà continuare a essere credibile in Italia. Non comprendo le motivazioni per cui la Cgil non ha firmato un accordo che migliora le condizioni».

BRUNETTA: «SODDISFAZIONE» - Il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha espresso «grande soddisfazione» per la firma dell'intesa.

MOBILITAZIONE - Si va verso una mobilitazione nazionale generale dei lavoratori del pubblico impiego della Cgil. Lunedì 7 - secondo quanto si apprende - è prevista una riunione della Fp-Cgil e della Flc per valutare un cammino di mobilitazione dei lavoratori del settore. Martedì 8 ci sarà una riunione straordinaria dei segretari generali regionali della funzione pubblica per decidere le forme di mobilitazione della categoria. Non è escluso che si arrivi a uno sciopero generale della categoria entro la fine di marzo contro il blocco dei contratti, l'accordo separato di venerdì e per il rinnovo urgente delle rappresetanze sindacali del pubblico impiego.

INTESA - Questi in sintesi i punti dell'intesa:
1. Le parti convengono sulla necessità di realizzare un sistema di relazioni sindacali che persegua condizioni di produttività ed efficienza del pubblico impiego tali da consentire il rafforzamento del sistema produttivo e il miglioramento delle condizioni lavorative
2. Le retribuzioni complessive, comprensive della parte accessoria, conseguite dai lavoratori nel corso del 2010, non devono diminuire
3. Al fine di non pregiudicare le attuali retribuzioni dei dipendenti pubblici si è stabilito che i premi previsti dalla riforma Brunetta possano essere finanziati solo con le risorse derivanti da risparmi di gestione
4. Saranno costituite commissioni paritetiche con il compito di monitorare e analizzare i risultati prodotti
5. Quanto alle relazioni sindacali, l'accordo prevede una direttiva all'Aran per trattare un contratto collettivo quadro che tenga conto dell'intera cornice normativa vigente in materia ai fini dell'applicazione del decreto legislativo n. 150/2009.

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