Comitato per la chiusura dell'inceneritore, adesso si parla di rischio inquinamento per la catena alimentare

I campi degli agricoltori vicino all'inceneritore di Montale

Il Comitato per la chiusura dell'inceneritore di Montale ha già esordito con altra clamorosa denuncia sulle minacce per l’esposizione di alimenti vegetali e animali dovute alle ricadute dei microinquinanti dell’inceneritore e, sul punto ha anche espresso una clamorosa protesta, ottenendo invito dalla Presidente Federica Fratoni, di rivolgersi al Sindaco di Montale, competente per le funzioni di Autorità sanitaria.

A distanza di un paio di anni, la vicenda si ripete, ma è da sottolineare che è comunque costante negli anni, fatto che le coltivazioni nelle prossimità dell’impianto di via Tobagi non sono mai state interrotte, nonostante il parere (prestato in una relazione giudiziaria alla Procura nella più autentica forma legale, che è stata comunque disattesa da chiunque) espresso dall'autorevole Ispo (Istituto Sup. per la Prevenzione Oncologica) nella persona della Dottoressa Elisabetta Chellini.

Il Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti, ebbe a dire in una nostra intervista che il “prezzo in vite umane” da pagarsi sull’altare dell’incenerimento deve essere pari a “0”.

Ebbene, sembra che non sia affatto così, per come viene previsto dalla delibera 62 del 2013 dell’azienda Usl 3 e dalla stessa ex-sindaca Ciampolini, in una intervista a La Nazione del 2010.

Ordunque, le immagini delle aree prospicienti l’impianto sono, purtroppo, chiare e convincenti: esistono coltivazioni di mais e di rape, queste ultime pronte alla raccolta e alla lavorazione. A chi saranno destinate? Il mais è destinato all’alimentazione umana o animale?  E nel secondo caso, tali animali chi li consumerà? Li mandiamo al sud e dunque ce ne possiamo impippare, tanto loro hanno la “terra dei fuochi” e sono abituati a tutto?

Il Dr. Roberto Biagini e il Dr. Renzo Berti (responsabili per la Prevenzione e l’Igiene degli alimenti) hanno qualcosa da osservare, dopo la bella lezione ascoltata proprio sugli effetti della “biomagnificazione alimentare” (il 2 dicembre a Pistoia) nel “Convegno nazionale sull'incenerimento da rifiuti”?

Le prime slide pubblicate, sono state davvero illuminanti, specificando la pericolosità delle ricadute dei microinquinanti nella “catena alimentare” della popolazione, subdolamente coinvolta, con dosi infinitesimali di “veleni”, insapori e inodori.

Ma sull’argomento, non potremo mancare di interpellare il nuovo Sindaco di Agliana, Mangoni che, di verdure cotte se ne intende per davvero, essendo storicamente impegnato in tale attività, che è esercitata proprio sul territorio. E dunque, Sindaco, hai qualcosa da dirci per rassicurare la comunità dei cittadini? Quelle rape nelle immagini, le “lavorerai” forse nella Tua azienda? In quali scaffali di supermercato saranno destinate?

Dobbiamo forse chiedere un più autorevole parere al Tuo sodale politico Lorenzo Lombardi, che di verdure se ne intende anche meglio essendo veganissimo o coinvolgere il rappresentate locale di Legambiente, ex-assessore ombra ciampoliniano, politicamente distratto su tali uncorrect argomenti e perciò ipo-critico sul tema) Simone Bartolini, che non manca di fare sfoggio con l’associazione Legambiente Agliana a ridicoli, gattopardeschi e demagogici dibattiti pubblici, promossi per la questioni di sola facciata e solo utili sostegno alle politiche inceneritoriste della Amministrazioni?

Fonte: Comitato per la chiusura dell'inceneritore di Montale

Tutte le notizie di Montale

<< Indietro
torna a inizio pagina