Rio 2: Missione Amazzonia
Rio 2: Missione Amazzonia

Rio 2: Missione Amazzonia, la Recensione


Con una buona resa tecnica e visiva, Rio 2: Missione Amazzonia risente di una sceneggiatura superficiale, basato su cliché e situazioni già viste molte volte. Un'occasione mancata che riesce a sollevarsi solo grazie ai buonissimi numeri musicali.
Voto: 6/10

Quando nel 2011 arrivò al cinema il film d'animazione colorato e irriverente Rio tutti eravamo pronti ad immergerci nei colori esagerati del carnevale brasiliano, restando in equilibrio precario sui cliché legati al luogo, chiudendo gli occhi alla situazione del paese. Questo perchè, normalmente, un film – specie se poi è d'animazione – può servire come distrazione, come prodotto mediatico che non deve necessariamente ricollegarsi alla contestualizzazione socio-culturale della realtà. Con Rio ci eravamo divertiti, e avevamo riso e cantato e ballato.

A distanza di tre anni, però, sembra che la fuga dalla realtà sia più difficoltosa. Sì, perchè oggi il Brasile è un po' sotto lo sguardo di tutti. Tra pochissimo tempo andrà ad ospitare i mondiali di calcio, vero e proprio evento maximo che catalizzerà l'attenzione di mezzo mondo. Allo stesso tempo tra due anni il paese diventerà anche lo scenario delle prossime Olimpiadi. Con questa reputazione da mantenere e con lo spacco tra le classi sociali che si fa sempre più scosceso, non è difficile capire perchè il regista Carlos Saldanha ha spostato l'azione in Amazzonia per il suo nuovo film Rio 2: Missione Amazzonia.

Assistiamo così al ritorno del pappagallo Blu che, insieme alla compagna Jewel, vive ancora a Rio De Janeiro insieme ai tre figli Carla, Bia e Tiago. Quando l'ex padrona di Blu, Linda, scopre che però in Amazzonia c'è una colonia di Ara di Spix, Blu parte alla volta della foresta per permettere a Jewel di ritrovare la propria famiglia. A questo, tuttavia, si aggiunge anche il ritorno di Nigel, il malvagio cacatua che Blu aveva già dovuto affrontare nel primo episodio.

A metà strada tra Ti presento i miei e un messaggio ecologista à la Avatar, Rio 2: Missione Amazzonia è un film che poggia le sue migliori qualità soprattutto sulla resa visiva dell'interno universo diegetico. Se la mimica dei personaggi appare naturale quasi senza sforzo, anche il 3D appare più che dignitoso. Il meglio, però, Rio 2 – Missione Amazzonia lo rende grazie ai numeri musicali, delle vere e proprie scene coreografate, sfavillanti di colore, che mettono di buon umore e fanno esplodere il cuore. A questo si aggiungono un paio di gag veramente spiritose che riusciranno a strappare più di un sorriso.

Il vero problema del film risiede in una sceneggiatura affatto originale, che mostra tutti i segni di una pigrizia creativa che piuttosto che inventare ex novo situazioni e avventure pesca a piene mani da film e da cose già viste. Il film piacerà sicuramente i più piccoli, che si lasceranno rapire senza difficoltà da questi uccellini che combattono non solo per la propria libertà, ma anche per il bene del pianeta, in una lotta all'ecologia resa banale da continui cliché. Per gli spettatori più adulti, invece, Rio 2 : Missione Amazzonia rappresenta più che altro un'ottima occasione mancante. Un film dignitoso che resterà impresso nella memoria giusto il tempo della visione.

Valutazione di Erika Pomella: 6 su 10
Rio 2: Missione Amazzonia
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