26 maggio 2020 - 12:58

Brescia, A2A ancora più green e smart: gli obiettivi per il nuovo Cda

Mazzoncini: «Il termoutilizzatore sarà transitorio». Più spazio all’elettrico

di Thomas Bendinelli

Brescia, A2A ancora più green e smart: gli obiettivi per il nuovo Cda
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Nessuna rivoluzione ma una evoluzione. La coppia Mauro Patuano e Renato Mazzoncini, da pochi giorni ufficialmente presidenti e amministratore delegato di A2a, descrivono in questo modo il futuro della multiutility alla commissione Bilancio del Comune. Nessuna rottura rispetto alla gestione di Camerano e Valotti. «È stato un bene crescere in questi anni — sottolinea Mazzoncini —, ora si tratta di capire in quale direzione farlo, osservare i macro trend del futuro». Cosa dicono questi macro trend? Che l’energia elettrica continuerà a essere fondamentale, che il gas verrà sostituito da pompe di calore ed elettrificazione, che bisogna essere profittevoli nei prossimi tre mesi ma anche e soprattutto nel medio periodo, che la trasformazione green impone di cambiare qualcosa: «Se l’Europa mette l’obiettivo al 60% da fonti rinnovabili e noi siamo al 40% qualcosa dobbiamo cambiare».

Le domande dei consiglieri sono tante, dalla smart city (Paolo Fontana) al tema deleghe (Paola Vilardi) passando per discontinuità o meno con il passato (Diletta Scaglia), il tema rifiuti ed economia circolare(Donatella Albini) o l’indagine di Perugia che chiama in causa Mazzoncini come ad di Ferrovie dello Stato. Sul tema Smart A2A ci sarà: «La connettività è sicuramente una delle reti del futuro che avranno valore e su questo dobbiamo investire e rafforzarci». Le deleghe in A2A? «Tutte quelle operative le avrà Mazzoncini, io sarà garante del sistema di governance», spiega Patuano nella convinzione che la parte operativa più è univoca meglio è («un cane con due padroni muore di fame», ha osservato) mentre la governance deve essere diffusa. La discontinuità con la gestione Valotti-Camerano? «No, sarà una evoluzione. Sapendo che nel post Covid, e non solo lì, non vince il più forte ma chi si adatta prima alla trasformazione», ribadisce il neo presidente. I rifiuti? «Arrivare al 72% di raccolta differenziata è stato un ottimo risultato — afferma Mazzoncini —. Ma capite bene che passare dal 72 al 100% non sarà altrettanto semplice». E questo non tanto per colpa di A2A ma per un modello industriale non ancora del tutto pronto. Detto questo Mazzoncini si augura che il termoutilizzatore sia transitorio ma a oggi «è la cosa più green a disposizione perché l’alternativa sono i rifiuti in discarica». Tagli alla Tari? «Siamo qui da 10 giorni, abbiamo preso in mano il dossier e stiamo valutando la normativa Arera (l’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente, ndr) a riguardo».

L’impatto Covid? «Significativo, più di 150 milioni di Ebitda, ma rispetto ad altri soffriamo meno perché forniamo servizi essenziali». L’indagine che lo riguarda? «Negli ultimi vent’anni ho approvato bilanci di ogni genere e non ho mai avuto una sola indagine. Ho preso decisioni sempre nell’interesse dei cittadini e questo è avvenuto anche a Perugia. Ho quindi fiducia nell’esito giudiziario ma dico anche che nessuno dei reati contestati mette in discussione l’onorabilità necessaria per ricoprire questo ruolo. Altrimenti non avrei accettato». Pillole di futuro guardando al futuro elettrico? «A2A e Brescia Mobilità che lavorano insieme per elettrificare la città». Con una flotta di bus tutta elettrica e A2A che si occupa dei punti di ricarica. Ipotesi di lavoro, suggestioni, l’idea che «i conti devono essere a posto tra tre mesi ma è necessario guardare al futuro».

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